Il castello medioevale dello Scoppio deve il suo nome, derivato dal latino “scopulus”, alla particolare configurazione dell’elevato sperone roccioso su cui poggia che, come uno scoglio emerge isolato dalla pianura , a ridosso dei monti Martani a circa 15 km da Acquasparta. Intorno al 1000 entra a far parte dei possedimenti degli Arnolfi e delle terre Arnolfe segui sempre la sorte.
Nel 1710 il piccolo centro contava 25 famiglie, oggi restano solo 8 persone in quanto fu abbandonato in seguito ad un forte terremoto. Conserva tuttora vasti tratti della cinta muraria trecentesca e la piccola ma interessante chiesa di S.Pietro al cui interno troviamo pochissimi frammenti di–pregevoli affreschi attribuiti al pittore spoletino Piermatteo Piergili.
Altri due affreschi sono ai lati dell’arco di trionfo raffiguranti: quello di destra Santa Lucia, datato 1423, e quello di sinistra San Michele Arcangelo che uccide il drago sempre del XV secolo. In alto, al di sopra dell’affresco datato 1423, è la scritta DOMINUS PETRUS MATHE…/DE SPOLETO PINXIT che testimonia l’operosità nella chiesa di Piermatteo Piergili il quale, con probabilità, non si limitò a dipingervi la ricordata madonna con Bambino; questa intuizione scaturisce dal constatare la lontananza della scritta dall’unica sua opera rimastavi. Ai lati della parte absidale, sopra una scritta del 4 giugno 1576 che ricorda uno dei molti restauri cui fu soggetta la chiesa, sono due interessantissimi affreschi rappresentanti San Pietro e San Paolo.
Sopra la mensa dell’altare dedicato a san Michele Arcangelo è la scritta SUMPTIBUS ECCLESIAE TEMPORE DOMINTICI VALERY RECTORIS/DE VILLA PRAETARIARUM ARQUATAE – A.D. MDCCLIV. Degni di nota sono anche gli affreschi che interamente ricoprono l’abside, tutti della seconda metà del XV secoli: nel catino, la Resurrezione (molto frammentaria); nel semicatino San Sebastiano, San Gregorio(?), San Rocco, un Santo vescovo e una Santa arante.
Sotto gli affreschi del semicatino, a destra, affiora a tratti un più antico affresco dei primi anni del XV secolo che doveva estendersi al soprastante catino e forse rappresentante San Michele Arcangelo. Nel campanile a vela, posto in prossimità dell’abside, è la data 1525.